Il diritto a respirare aria pulita deve essere considerato alla stregua di un diritto inviolabile espressione dei tutelati diritti alla vita, alla salute, all’ambiente
La tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria che respiriamo può conseguirsi anche con gli strumenti del diritto e del processo civile.
Il diritto a respirare aria pulita deve essere considerato alla stregua di un diritto inviolabile espressione dei tutelati diritti alla vita, alla salute, all’ambiente, sanciti dagli 2, 32 e 9 della Costituzione.
Le norme comunitarie e nazionali impongono alle autorità pubbliche di adottare misure adeguate affinché i valori degli inquinanti siano contenuti al di sotto dei limiti legali, ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente.
Penale
Il Comitato è nato anche a sostegno di un esposto alla magistratura presentato da un cittadino nei confronti delle istituzioni preposte alla tutela della qualità dell’aria a Torino.
Presentato nell’aprile del 2017, l’esposto ha dato luogo all’apertura di un fascicolo e a una indagine della magistratura supportata anche dalla perizia di un esperto epidemiologo.
L’esposto è basato su una serie di dati e ricerche ampiamente disponibili sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica a Torino. Nel 2023, dopo ulteriori memorie di approfondimento, le indagini si sono state chiuse e nel giugno 2024 si avvia il processo.
Civile
L’inadempimento da parte degli enti preposti, le colpevoli omissioni di misure efficaci e i danni alla salute che da essi possono derivare, sono censurabili davanti al giudice civile.
In questa direzione si è mosso il Comitato con il sostegno alla causa promossa da una coppia di genitori nell’interesse del loro piccolo figlio, esposto a un’aria insalubre che gli ha causato l’insorgenza di gravi patologie respiratorie.
La Regione Piemonte, titolare dell’obbligo di tutelare la salute e la qualità dell’aria respirata dai propri cittadini, è stata chiamata a rispondere delle proprie omissioni affinché venga condannata ad adottare le misure necessarie al rispetto degli obblighi normativi, nonché al risarcimento dei danni cagionati per effetto delle denunciate violazioni del diritto umano e fondamentale alla salute.
Questa strada il Comitato intende perseguire, in coordinamento con altre Associazioni nazionali e internazionali, a fronte dell’inerzia degli amministratori, che paiono indifferenti alle conseguenze sulla salute e vita delle persone, agli studi e appelli scientifici drammaticamente unanimi e alle condanne delle Corti europee.
Amministrativo
La tutela dell’aria, che è un bene comune, richiede un corretto esercizio del potere da parte delle Amministrazioni preposte.
Gli strumenti giudiziali di tutela, in primo luogo, sono volti alla conoscenza delle informazioni acquisite dalle Amministrazioni e delle scelte da loro assunte, tramite l’affermazione dell’esercizio, da parte dei cittadini e delle cittadine e delle loro organizzazioni, del diritto di accesso (civico, civico generalizzato, ambientale e documentale), in quanto la conoscenza è un diritto di tutti.
In secondo luogo, i cittadini e le loro organizzazioni hanno titolo ad impugnare le decisioni assunte delle Amministrazioni avanti il Giudice amministrativo (Tar e Consiglio di Stato) in materia di aria, chiedendone l’annullamento, la loro sospensione di efficacia ed anche il risarcimento del danno subito.
Informarsi, controllare e contestare il potere amministrativo non sono d’altronde un “affronto” in una società democratica, in cui non si è sudditi ma cittadini, possibilmente informati e responsabili.
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