Nel novembre 2022 Chiara, della quale per ragioni di privacy, in particolare del minore coinvolto, si è scelto di indicare solo il nome, ha avviato insieme al compagno, un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana, nell’interesse del loro figlio di sei anni.
“Respirare aria pulita e sana è un diritto di tutti, in tutta Italia. Dobbiamo rivendicarlo insieme”, spiega Chiara.
Il bambino, fin dal concepimento, è stato esposto ai livelli di inquinamento elevati e spesso fuorilegge di Torino e, a partire dai primi mesi di vita, ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni. “Casa nostra era in un quartiere estremamente trafficato. Anche l’asilo di mio figlio. E io, ogni mattina, avevo l’impressione di avvelenarlo”, racconta Chiara.
Torino è una delle città più inquinate d’Italia.
E l’Italia è uno dei paesi più inquinati d’Europa.
Nel giugno 2024, il Giudice ha accolto le istanze istruttorie proposte dagli attori e disposto una consulenza tecnica per accertare se il bambino sia stato esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti previsti dalla normativa e a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS. Al consulente è altresì stato chiesto di accertare quali disposizioni non siano state ottemperate dalla convenuta. All’esito del deposito della consulenza, fissato per dicembre 2024, il Giudice potrebbe valutare se disporre accertamenti sulle condizioni di salute del bambino.
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