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Approvata la nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria

Il 14 settembre 2023 il Parlamento europeo ha votato a favore di una legge che sostiene il diritto delle persone a respirare aria pulita, a chiedere conto ai governi e a chiedere risarcimenti quando la loro salute è compromessa dall’inquinamento atmosferico che supera i limiti di legge.

Nonostante i deputati abbiano votato per allineare i limiti UE sulla qualità dell’aria alle raccomandazioni degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la vittoria è agrodolce poiché si dovrà aspettare il 2035 per il raggiungimento dei nuovi e più severi limiti di legge, cinque anni dopo rispetto a quanto proposto dalla Commissione Europea. Posticipare la scadenza significa che le persone dovranno aspettare fino al 2035 – tra più di un decennio – per vedere i risultati di questa decisione.

Il voto fa parte del processo in corso per riformare la Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (AAQD).

⚖️ Il Parlamento europeo ha anche votato per garantire alle persone il diritto di adire i tribunali quando le autorità pubbliche non agiscono in modo efficace per proteggere la loro salute dall’inquinamento dell’aria. Le nuove norme sull’accesso alla giustizia offriranno finalmente ai cittadini e alle cittadine gli strumenti per chiedere conto ai propri governi in caso di violazione sistematica della legge.
Nel frattempo, un nuovo diritto al risarcimento consentirà alle persone ammalate a causa di livelli di inquinamento dell’aria oltre i limiti di legge di avere la possibilità di chiedere giustizia ai governi che non sono riusciti a proteggerle.

Come ha commentato Emma Bud, avvocata di ClientEarth, “In tutta l’UE, i cittadini chiedono a gran voce ai loro governi di proteggerli dai livelli dannosi di inquinamento dell’aria. È importante che il Parlamento europeo fornisca loro gli strumenti giuridici di cui hanno bisogno per proteggere la loro salute. È la democrazia in azione”.

 Il Consiglio dell’UE deve ora adottare rapidamente la sua posizione, in modo che la direttiva possa entrare in vigore prima delle elezioni europee del prossimo giugno.

 Da ormai 6 anni il nostro Comitato ricorre alla legge per veder garantito il diritto all’aria pulita e alla salute delle persone. Questa decisione legittima ulteriormente le nostre attività.

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